
La figlia di Iefte
10 Marzo 2014Se ti guardo da qui non è per timidezza. Non è per questa maledetta adolescenza.
E’ che non posso toccarti adesso, io… sto ancora piangendo.
Se c’è una guerra nel tuo mondo, io… la sto già vivendo.
Tu, se puoi… Avvicinati.
Se ti sogno da qui perdona la mia innocenza. E’ solo questa eterna sete che ho nell’anima.
Morire non è andare via, andare via adesso.
Morire è quando non ho i tuoi occhi, io… che non ti conosco.
Tu, se vuoi… dimenticami.
Che sapore avrebbe avuto la tua pelle sulla mia, che forza le tue mani?
Un dono…
Portarmi a cavalcare tra alberi e laghi, seguire la fine di un fiore, danzarti attorno, scrutare il cielo in un unico sogno…
Che meraviglia avrebbe dato quel sottile dolore, poi, che dolcezza i tuoi fianchi?
Un moto lento, assurdo, lungo il mare calmo, sabbia leggera e parole.
Baciarti piano, scordare il cielo in un unico sogno.
Se ti amo da qui è solo una sciocchezza, perché ti sono accanto e troppo lontana.
Ma se c’è una sola speranza per me che non ho… non ho un domani.
Se c’è una guerra nel tuo mondo, io… ti fermo le mani.
Tu, per favore, dimmi come ti chiami.
Per favore.
Dimmi come ti chiami.
©Thomas Pistoia
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