
La fine del letargo
1 Maggio 2020Chi li capisce è bravo. Si sono rinchiusi nelle loro tane per settimane, uscendo soltanto per procurarsi il cibo, oppure per portare fuori uno di quei loro odiosi cani. A volte si azzuffavano tra loro, accusandosi a vicenda, rinfacciandosi di essere all’aperto o di non portare nel modo giusto quella roba che si mettono davanti alla faccia. Noi, qui, tra gli alberi, le foglie, i cespugli, acquattati, li guardavamo straniti. Poi ci siamo accorti che erano sempre più assenti, allora ci siamo avvicinati al loro territorio, quel posto in cui hanno sostituito l’erba con una terra grigia e dura, che fa rumore sotto gli zoccoli, al punto che un lupo, o un orso, ci sentirebbero a chilometri di distanza. Ecco, gli orsi. Ci è sembrato che, quello degli uomini, fosse una specie di letargo al contrario. Un letargo che comincia di primavera.
Insomma, abbiamo cominciato ad avventurarci qui, dove di solito corrono quei loro mostri rombanti e puzzolenti, che se ti colpiscono ti uccidono. E invece nessun rumore, nessuna puzza. Anzi, a dirla tutta, c’è più vita nei nostri boschi. Abbiamo capito che stavano rinchiusi per paura e un po’ questa cosa ci è piaciuta: ora sanno cosa proviamo noi quando ci inseguono con la doppietta e coi cani; quando ci rendiamo conto che correre non serve a niente e ci nascondiamo in un cespuglio, tremanti, pazzi di terrore, e consapevoli che per noi è finita.
Oggi sembra che stia cambiando qualcosa. Sono ancora timorosi, ma fanno capolino, camminano, si avventurano all’aperto anche senza cane. Alcuni addirittura tengono un po’ più bassa quella cosa che portano davanti al muso. Mentre annuso un fiore che si protende da un’aiuola, sento una voce.Mamma! Mamma! Guarda, un… un… un BAMBI!
Come mi ha chiamato???
La madre si agita e tira fuori un rettangolo nero, sembra volermi guardare attraverso quel coso.
– Gerolamo! Gerolamo!- si rivolge al padre del cucciolo – Vieni a vedere, c’è un capriolo in mezzo alla strada!
Sono un cerbiatto, io, non un capriolo!
Mah!
Temo che questo letargo degli uomini stia per finire.
Meglio, per noi animali, tornarcene nei boschi. Questi sono esseri che portano soltanto guai.
Si stanno risvegliando, sì, ma la loro non è una primavera.
Perché, a guardarli bene, sembrano ancora infelici.
Sì, infelici.
Come prima.
Come sempre.
©Thomas Pistoia