Quello che ho perso…
21 Maggio 2011Quello che ho perso è il gusto o lo sfizio di lasciare aperte le porte a ogni vizio.
Bere, fumare e far dell’amore un gioco bastardo. Tirare al biliardo e centrare la buca.
Centrare la buca…
Quello che ho perso è il gesto malsano di farmi del male per sentire la mano, gelida, forte e senza coscienza della vita che corre.
Andar giù dalla torre e attendere il tonfo.
Attendere il tonfo…
Ma quello che ho lasciato dietro all’angolo di strada è più del rombo di un motore o del furto di un amore.
E’ più del folle assurdo oblìo dato da bicchieri pieni, o da seni sconosciuti di una donna che non c’è.
Quello che…
Quello che ho perso è l’incognita, il caso, di seguire ogni odore che giungeva al mio naso…
Foss’anche pelo, liquore, fumo o più dolce profumo, cercando qualcuno su cui fare una storia.
Fare una storia…
Quello che ho perso son le tante domande che quasi a dispetto mi han fatto più grande.
Non so quando torno, se torno… e mi chiedevo perché per chi viene con me c’è una porta già chiusa.
Una porta già chiusa…
Ma quello che ho lasciato in fondo al tunnel del passato, non vale i tuoi capelli al vento…
Ogni tuo sorriso o pianto…
Non vale il canto dei tuoi occhi accesi su quel mare che c’è in te…
O la tua voce che mi sveglia e mi fa pensare che…
Tra le cose che ho perso…
Io ho vinto te
Tra le cose che ho perso
Io ho vinto te
©Thomas Pistoia
N.B. Vietata ogni riproduzione anche parziale senza la citazione del nome dell’autore.
Quello che ho perso……
Quello che ho perso è il gusto o lo sfizio di lasciare aperte le porte a ogni vizio. Bere, fumare e far dell’amore un gioco bastardo. Tirare al biliardo e centrare la buca. Centrare la buca… Quello che ho perso è il gesto malsano……
Niente male: perdere qualcosa (o molto) per proprie colpe è una faccenda; ben altra faccenda è quando gli individui (accade ai più) perdono le cose – e le persone care – per colpa della società, del mondo… del cosiddetto convivio umano.
Allora o si sceglie di morire, o di diventare assassini.