Sotto al tavolo, al ristorante.

2 Marzo 2012 1 Di thomas

Suggiù
Suggiù
Suggiù

“Ma dobbiamo far finta di niente” diceva a lei, che guardava la gente.
“Volgi a me il tuo sguardo e parla, parla, parla… Sii più delicata, però ! Non esagerare nel tirarla !”

Suggiù
Suggiù
Suggiù

“Ecco, così, siiii… Così tuo fratello sta per laurearsi… Aaaah ! Ah, me lo ricordo piccolino… Com’era cariiiino”
Tacque un po’.

I camerieri portarono i bicchieri.

Suggiù
Suggiù
Suggiù

“E la tua mamma ? Dici che sta bene… Oooooh! Oh, come mi fa piacere… Non gesticolare troppo, però… Che gli altri clienti non abbian da vedere…”
E tacque, mentre lei parlava dei figlioli.

I camerieri portarono i tovaglioli.

Suggiù
Suggiù
Suggiù

“E tuo marito, dici, è ancora al nooord ? Ci vuol pazienza, amica mia, vedrai verrà (oh, pardon)… Tornerà al più presto… Aaaaah ! Ah, quando lo vedi salutamelo tanto !”
Rievocò del passato alcuni fatti.

I camerieri portarono due piatti.

Suggiù
Suggiù
Suggiù

“Ecco le posate, mancan solo le cibarie, più piano, mia cara, un po’ più piaaaano… se mi scappa arrivo fino a quel divano…”
Lei ridacchiò, lui mugolava.

Non sentì neanche il cameriere che parlava.

Suggiù
Suggiù
Suggiù

“Abbiamo abbacchio, sogliola, bistecca, maccheroni, fagioli, frutta secca, nonchè riso, verdura e mozzarella, forse gradirebbero una frittella ?
Per lei signore, orsù, che porto ?”

Suggiù
Suggiù
Suggiù

L’argine rotto la corrente più non tenne.
Urlò con un singhiozzo “Va bene anche per meeeeeeee !….”

Poi

venne

©Thomas Pistoia

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