Il Bepi

5 Gennaio 2009 2 Di thomas

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Me lo immagino che ogni notte cerca sotto le coperte il corpo di sua moglie. E si aggrappa lì, ad un braccio, ad un seno, nasconde la testa nell’incavo del suo collo, e cerca di dormire.

Il Bepi non chiude occhio da settimane.

Da quella sera.

Dormono, e il cane comincia ad abbaiare. Casa isolata la loro, tra le colline del basso nord-est.

Il Bepi si alza e fa quello che gli hanno insegnato: se hai lavorato una vita per costruirti quattro mura, se non hai mai rubato nulla a nessuno e soprattutto se ti capita per qualche motivo di avere paura… Apri quel cassetto.

E la politica fa la sua parte; il Bepi è assessore del piccolo comune in cui vive, ha il fazzoletto verde sempre nel taschino anche quando guida il trattore. Dice che questa gentaglia che arriva da fuori, questi criminali, questi clandestini in Italia non devono entrare. Dice che lui ce l’ha duro.

Questa è la sera giusta, Bepi, questa è la sera che puoi dimostrare che tu sei uno che parla sul serio, apri il cassetto !

Li sente, giù, che armeggiano con una finestra.

Ora vi fa vedere il Bepi, extracomunitari bastardi, ora vi fa passare lui la voglia di venire in Italia!

Esce, con la pistola in pugno. Vede le loro ombre.

Chissa’  se ha veramente gridato, se ha provato a dir loro di andar via, che lui è armato. Chissa’.

Non ha importanza, ciò che conta è che il Bepi vede gente in casa e tra le sue gambe sente che di duro c’è ben poco e che ha tanta, ma davvero tanta paura.

Non prende neanche la mira.

E spara.

La paura scompare: guarda, guarda come scappano, adesso! Ce l’hai fatta Bepi, allora ce l’hai davvero duro ! Pensa domani, al partito, che feste ti faranno! E quante volte in paese lo racconterai, al bar, per la strada, in famiglia, magari a Natale quando tutti i parenti sono riuniti! Dai, Bepi, raccontaci di quella volta che hai ucciso!

U-ucciso?

Sì, signore, abbiamo trovato il cadavere sulla strada.

Il carabiniere nonostante tutto è gentile.

Ucciso.

Una scia di sangue conduce al corpo senza vita di un giovane, la faccia e le mani a scavare nella neve.

Tranquillo, Bepi, c’è la nuova legge; tu hai ragione, quello è un delinquente abituale, sta’ tranquillo.

No, lui non chiude occhio lo stesso. Da settimane.

Sì, me lo immagino che ogni notte cerca sotto le coperte il corpo di sua moglie. E si aggrappa lì, ad un braccio, ad un seno, nasconde la testa nell’incavo del suo collo, e cerca di dormire.

Non è convinto che ne sia valsa la pena e il fazzoletto verde… non lo mette più, neanche sul trattore.

Perché ogni volta che chiude gli occhi vede il corpo di un giovane ladro al termine di una lunga traccia di sangue. E pensa, pensa che un’arma è una responsabilita’  troppo grande.

Quando la impugni, nel bene e nel male, in coscienza e in incoscienza, puoi decidere della vita e della morte di un uomo.

E per decidere della vita e della morte di un uomo bisogna averlo duro per davvero. Come l’acciaio, come il marmo, come il granito.

Bisogna avere un cazzo come quello di Dio.

©Thomas Pistoia

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